Negli ultimi decenni un nuovo salto tecnologico sta permettendo di mettere in pratica questa possibilità, contribuendo a un nuovo rinascimento botanico. La fotografia e le sue evoluzioni più futuristiche permettono alle immagini scientifiche di essere al tempo stesso risultato sperimentale e potente strumento di comunicazione visiva, dato ed emozione, esito e spiegazione accessibile a tutti.
Lo testimoniano la meraviglia e l’utilità delle illustrazioni ottenute con moderne tecniche di imaging come risonanza magnetica, spettrometria di massa e microscopia confocale, o l’impiego degli erbari digitalizzati per generare soluzioni di Big Data applicate allo studio della qualità dell’aria urbana e del climate change o la misura della vitalità e della biodiversità forestale. Rientrano nel novero i sensori radar, ultravioletti e infrarossi, e le registrazioni in time lapse, con cui osserviamo affascinati lati altrimenti impercettibili dei vegetali.
Grazie a queste nuove visioni molte conoscenze sono state approfondite e amplificate, portando le piante da viventi “inanimati” a organismi centrati su complessità e interazione, indispensabili alla nostra vita nelle città e sul pianeta. Questa nuova era delle immagini ci ha rivelato che le piante hanno bisogni che non possiamo più ignorare, anche perché sono ora sotto i nostri occhi.